
Sono quasi le quattro del pomeriggio e la stanza è immersa nella penombra.
Fa caldo. Ha le gambe nude appoggiate sulla coperta blu e la maglietta bianca, che le cade da una spalla, scopre la sua pelle dorata e, ogni volta che tenta di sistemarla, scuote leggermente un ricciolo.
Dalla finestra entra una luce soffusa. Ha chiuso le persiane solo per metà. Non ha voglia di altro calore, ma neppure del buio.
Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, si è sfilata i pantaloncini e la canotta e li h...
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