
Il fumo di una sigaretta riempiva la stanza illuminata solo da una lampada su una scrivania, rendendo l’atmosfera placida e inquietante contemporaneamente.
Sul letto sedeva il Vagabondo, così era conosciuto.
Lo chiamavano in quel modo da così tanto tempo che neppure lui ricordava più il suo vero nome; alcuni sostenevano addirittura che quello fosse il suo vero nome.
Era chiuso in quella stanza da quattro giorni, in incognito, solo il portiere dell’albergo era al corrente della sua presenza. E...
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